Cento Giorni di Felicità - Fausto Brizzi

Più riguardo a Cento giorni di felicità



Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. 

Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. 
Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, "l'amico Fritz". Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. 
[anobii.com]





Cosa faresti se sapessi che la tua morte è dietro l'angolo? Che ti rimangono poco più di tre mesi prima del crollo per portare a termine tutto ciò che hai lasciato in sospeso, procrastinato, volutamente accantonato?
O ancora, preferiresti sapere di avere una "data di scadenza" o pensi che l'incertezza darebbe più senso all'esistenza?

Lucio Battistini si trova davanti a questi interrogativi in maniera improvvisa: una banale visita di routine sconvolge la sua quotidianità annunciandole un tumore in fase terminale per cui non c'è ormai speranza di guarigione. La chemioterapia e le altre cure sarebbero solo un modo per dilatare il poco tempo che resta, ma significherebbero lottare fino alla fine e subire tutti gli effetti collaterali che una terapia del genere porta. Lucio ha poche esitazioni: decide di accettare la sua dolorosissima condizione di "morto che cammina" e di non accanirsi passando le ultime settimane che gli restano chiuso in un ospedale o a casa in un letto, troppo debole anche per camminare, ma di godersi al massimo gli ultimi cento giorni.

Come tutti noi, ha parecchie cose lasciate in sospeso e decide di farne una lista in modo da sistemare tutto e potersene andare senza nessun rimpianto; il suo pensiero principale sono i figlioletti e soprattutto sua moglie, che proprio qualche settimana prima della visita medica di Lucio aveva scoperto di essere stata tradita e ora non vuole più saperne del marito, e che neanche questa tremenda diagnosi pare spingerla a un perdono dettato solo dalla pietà, che d'altra parte Lucio non accetterebbe mai.

Questo libro è un piccolo gioiellino di positività e profondità: Lucio è un uomo che più comune non si può, potremmo essere tutti noi, con le sue debolezze e le sue punte di brillantezza: è cascato nel tradimento più banale e stereotipato e si è trovato a dover fare i conti non solo con la moglie ma anche con il suocero e i suoi amici di sempre. 
Proprio il suocero, una volta scoperta la malattia del genero si rivela fondamentale per la riconquista della moglie e soprattutto per il suo benessere psicologico.
C'è spazio anche per lo scoramento e per la disperazione, per la rabbia e per i "perché proprio a me?", per il dolore fisico e mentale, ma presto riappare la voglia di spuntare tutte le voci della lista e non perdere tempo prezioso (prezioso ora più che mai) a piangersi addosso.

Preparate i fazzoletti, perché giunti alla fine del conto alla rovescia non ci sarà nessun lieto fine, ma una volta terminato vi sentirete arricchiti e con la voglia di vivere intensamente e pienamente ogni giornata, perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, "la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso".


 * Voto: 8 / 10 * 

Commenti

  1. Ho letto questo libro tempo fa e condivido la tua opinione. Anch'io ho pianto anche se il finale mi ha lasciata un po' perplessa: l'evolversi della malattia era prevedibile ma il modo in cui Lucio dice addio alla vita non lo condivido in toto. Complimenti per la recensione:)

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    1. Ricordo perfettamente la tua recensione Aquila!! Anzi, è proprio grazie a te che sono venuta a conoscenza di questo titolo! Boh, per me la sua decisione finale è molto plausibile, probabilmente anche io in una situazione del genere la prenderei in considerazione...Certo, avrei preferito avere vicino le persone care in un momento del genere!

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    2. Si, hai perfettamente ragione. La scelta finale è condivisibile ma la solitudine di quell'attimo è atroce!

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  2. Penso che sapere la data di scadenza ci renderebbe solo più ansiosi ed impreparati perchè il tempo ci sembrerebbe comunque poco per tutti i nostri impegni/progetti. Certo saperlo è intrigante ma viva l'incertezza, si vive e molto meglio :)
    Ok, finisce nel mio ebook.

    A proposito di ebook, sai mica come si eliminano i libri? Dover sempre collegarlo al pc è un tantino scocciante, ma per il resto va da dio *.* di che colore ce l'hai? Il mio è nero.

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    1. Ciao Lumi, anche io penso che ci siano pro e contro in entrambe le situazioni, a volte mi dico che sarebbe bello saperlo, altre volte preferirei la totale inconsapevolezza...ah quanto siamo complicati noi umani!! :P

      Per eliminare gli ebook dall'eReader niente di più facile: quando sei nello scaffale tieni premuto sopra la copertina del libro che vuoi cancellare e ti si aprirà un menu con varie opzioni tra cui "Elimina" :)
      Il mio è rosso, e continuo ad adorarlo ogni giorno di più! L'unica cosa deboluccia mi sembra il wifi, ma non lo uso praticamente mai, meglio tenere la batteria per le letture!! *__*

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  3. Ciao! Che blog interessante! Libri e serie tv già mi hanno convinta a sguirlo, adesso mi faccio un giretto per vedere che altro c'è! :)

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    1. Oh ma grazie Phoebes!!! *__* Fai pure tutti i giretti che vuoi, come se fosse casa tua sono felice di avere ospiti nel mio angolino!! ^_^

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  4. Non lo conoscevo, ma non sembra male!
    Me lo segno! :)

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    1. Ottimo! Ora sono curiosa di leggere Colpa delle stelle per fare un confronto su come venga trattata la malattia nei due romanzi ^_^

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